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Gran fermento tra i rialzisti del petrolio

Wed, 02/10/2021 - 21:11

Dopo diverse false partenze nelle ultime settimane e mesi, sembra che la crisi causata dal coronavirus stia finalmente volgendo al termine. A parte la presenza sporadica di alcuni nuovi ceppi, la risposta alla vaccinazione diffusa è stata straordinariamente positiva e anche i settori più colpiti stanno cominciando a riprendere vita. La componente energia è stata una delle materie prime colpite più duramente dalla pandemia anche a causa del crollo della domanda di petrolio. Ad aprile il Brent è sceso al suo minimo in 18 anni toccando i 20$ al barile!

Naturalmente, l'impatto di questo evento è stato temporaneo e, una volta che i lockdown sono stati allentati e gli accordi sul taglio della produzione OPEC finalizzati, abbiamo visto un recupero piuttosto rapido verso i 40$. Ma, da quel momento in poi, il petrolio è stato scambiato marginalmente per la maggior parte del resto dell'anno. Solo dopo che i vaccini sono stati approvati, la musica ha iniziato davvero a cambiare. Con la stragrande maggioranza della popolazione mondiale ancora non vaccinata, il potenziale rialzo è ancora significativo. In effetti, il Brent viene scambiato solo a circa 60$ al barile, che è un buon 40% rispetto al suo massimo locale di 86,04$.

Previsioni sulla domanda in crescita

Dopo un primo intoppo dovuto alla sottovalutazione della sfida alla vaccinazione globale, la domanda di petrolio è ora in costante crescita. L'IEA ha stimato un aumento della domanda a 96,64 milioni di barili al giorno quest'anno, ovvero un recupero di 5,5 milioni di barili al giorno su base annua. Nel frattempo, l'OPEC è rimasta ancora più ottimista nelle sue proiezioni, rivedendo la sua stima iniziale di 95,89 milioni di barili al giorno a 95,91 milioni, un miglioramento di 5,9 milioni di barili rispetto ai livelli del 2020. Finché il cartello continuerà a seguire il suo accordo sul taglio della produzione, ci sono tutti presupposti per cui ciò dovrebbe tradursi in prezzi più elevati per questa risorsa energetica, considerando anche la decisione a sorpresa dell'Arabia Saudita di ridurre la sua produzione di greggio da febbraio a marzo di un ulteriore milione di barili al giorno. Il mese scorso, Goldman Sachs ha previsto il Brent a 65$ entro la metà del 2021, ma potrebbe modificare la sua stima al rialzo per via dei recenti sviluppi.

Notizie dall'API

L'American Petroleum Institute (API) ha riportato un prelievo di 4,261 milioni di barili dalle scorte di petrolio greggio nel suo report del 2 febbraio 2021. Anche se questo dato era effettivamente inferiore rispetto a quello della settimana precedente pari a -5,272 milioni, ciò indica il ritorno a un modello positivo di prelievi costanti dalle riserve. Ciò avviene dopo che un surplus inaspettato di +2.562 milioni ha sollevato preoccupazioni durante la terza settimana di gennaio. Finché questo trend continuerà, i rialzisti del petrolio rimarranno relativamente ottimisti sui prezzi futuri. Pertanto, i dati sulle scorte statunitensi rimarranno un parametro attentamente monitorato nelle prossime settimane, dato che molti prevedono con cauto ottimismo una ripresa della domanda di petrolio.

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