Lo scorso giovedì, dopo che il produttore canadese di marijuana Canopy Growth ha annunciato la chiusura di due serre e il licenziamento di 500 dipendenti, la produzione ha risentito di una contrazione. I licenziamenti, sommati al cambiamento nei vertici e alla comparsa sul mercato di un nuovo rivale nel settore della marijuana, stanno fomentando discussioni da parte degli analisti sul futuro dell'industria e su come coltivare al meglio la marijuana in futuro. La situazione a breve termine evidenzia che altre azioni relative alla marijuana risentono dell'incertezza.
Andamento del titolo Canopy Growth al momento in cui scriviamo
Mercoledì è giunta notizia che la Canopy Growth (CGC) chiuderà le serre di Aldergrove e Delta, nella Columbia Britannica. La superficie di produzione combinata che viene dismessa si aggira intorno ai 3 milioni di metri quadrati. Secondo Canaccord, le proprietà costituivano circa il 40% delle attività colturali e produttive in Canada. L'espansione prevista, con una terza serra a Niagara-on-the-Lake, in Ontario, è stata annullata.
Non è stata affatto una sorpresa per gli analisti, che hanno registrato una tendenza più ampia alla flessione tra le grandi aziende canadesi di marijuana. Il settore, in generale, sta subendo un ridimensionamento a causa del taglio del personale e della sostituzione dei dirigenti.
La domanda è troppo bassa per l'attuale coltivazione delle colture
Le aziende produttrici di cannabis tendono spesso a presentare le loro grandi serre mediante foto promozionali; tuttavia, un'eventuale eccedenza produttiva potrebbe danneggiare il settore, in quanto la domanda supera l'offerta. Il Canada sembra non avere un numero sufficiente di rivenditori per commercializzare il prodotto finalee tantissimi consumatori dicono di no alle droghe, situazione di cui Canopy è consapevole.
"Queste misure si inseriscono nella volontà dell'azienda di allineare la domanda all'offerta, migliorando al contempo l'efficienza produttiva nel tempo", ha dichiarato Canopy in un comunicato, riferendosi al blocco della produzione e all'apparente riduzione della domanda. Canopy riferisce che tali provvedimenti di chiusura e gli "ulteriori cambiamenti" sono da ricondurre a un costante taglio dei costi da parte della nuova classe dirigente, in contrasto con la precedente che si era impegnata a favore di un'espansione su scala globale.
Una dichiarazione d'intenti che rappresenta una missione effettiva per il regime più esiguo e avaro di Canopy sotto la guida del nuovo CEO, David Klein. Nel 2018, la vecchia società di Klein, Constellation Brands (STZ), ha investito 4 miliardi di dollari in Canopy. Dopo che il produttore di marijuana ha avuto un anno finanziario deludente nel 2019, segnato da pesanti perdite e da un incremento delle vendite più basso del previsto, l'ex CFO di Constellation Brands si è impegnato a mettere in atto un approccio più orientato ai profitti. I cambiamenti comportano anche la sperimentazione di diverse tecniche agricole.
Dentro o fuori?
Nella dichiarazione di Canopy Growth di mercoledì è stato sottolineato che "le norme federali che consentono la coltivazione all'aperto sono state adottate dopo che l'azienda ha investito ingenti somme di denaro nella produzione in serra". Canopy gestisce attualmente uno spazio di coltivazione all'aperto "per favorire una coltivazione più economica", al fine di venire incontro alla domanda relativa ad alcuni prodotti che sfruttano gli estratti di cannabis.
Gli analisti hanno espresso alcune perplessità in merito, tenendo conto del fatto che, finora, i risultati ottenuti non sono stati abbastanza confortanti per le altre aziende che l'anno scorso hanno puntato sulla coltivazione all'aperto. Infatti, il clima freddo del Canada non è il massimo per la coltivazione all'aperto. Le coltivazioni all'aperto possono essere più economiche rispetto alle strutture indoor a clima controllato, ma alcuni estimatori continuano a insistere sul fatto che la qualità del prodotto sia inferiore.
La marijuana appassisce mentre Canopy riduce i costi
In questo momento, le azioni Canopy Growth hanno subito un calo del 5,75% sul mercato, registrando il minimo storico dal mese di novembre. Anche altre azioni relative alla marijuana hanno risentito della crisi: Aphria (APHA) è sceso del 6,7%. Aurora Cannabis (ACB), che ha subito una ristrutturazione simile a quella di Canopy, ha perso il 5,1%.
Andamento del titolo Tilray al momento in cui scriviamo
Con il licenziamento dei dipendenti e il mancato rispetto delle previsioni per il quarto trimestre, Tilray ha assistito a un calo delle azioni del 10,5%, raggiungendo il minimo storico.
Il CEO di Ousted Canopy dimostra la sua rivalità nei confronti della precedente società
Dopo essere stato licenziato dalla Canopy Growth, l'ex co-fondatore e co-CEO Bruce Linton sta organizzando un gruppo di ex colleghi al fine di avviare una nuova impresa nel settore della cannabis, denominata Collective Growth.
La nuova società, che lunedì ha depositato una richiesta alla SEC affinché venga inserita nel listino del Nasdaq e dopo aver raccolto fondi fino a 150 milioni di dollari in qualità di società di acquisizione per scopi speciali, punta sui potenziali investimenti americani legati alla canapa e al cannabinolo.
Si tratta di una logica conseguenza per le azioni intraprese da Linton durante il suo mandato alla Canopy Growth, quando ha destinato centinaia di milioni di dollari alla coltivazione della canapa, con uno stabilimento produttivo a New York grazie al quale l'azienda canadese ha potuto espandersi negli Stati Uniti per la prima volta.
Geoff Whaling, ex consigliere di Canopy e attuale presidente della National Hemp Association, si è unito a Linton in qualità di co-fondatore di Collective Growth. Si tratta di una mossa per sfruttare appieno la canapa utilizzando la pianta intera, non solo l'estratto di cannabinolo.
"In questo momento, la canapa non dovrebbe essere considerata solo come cannabinolo. Essa possiede molte virtù che non sono sufficientemente sfruttate", ha detto Linton, in occasione di un'intervista con Yahoo Finanza. "Desideriamo sfruttare al massimo la pianta e ricavarne dei profitti da ogni sua parte."
Canopy e Collective si sfideranno?
Gli Stati Uniti potrebbero diventare un potenziale campo di battaglia tra la nuova società di Linton e quella da cui è stato licenziato. Dal 2018, con la legge agraria che ha reso possibile la coltivazione della canapa, gli agricoltori possono coltivare la pianta in modo legale. Nel corso del suo mandato in qualità di co-CEO della Canopy Growth, Linton ha anche concorso alla fusione con la società americana di cannabis Acreage Holdings, che entrerà in atto non appena la vendita di marijuana diventerà legale a livello federale.
Gli agricoltori degli Stati Uniti coltivavano la canapa per estrarre il cannabinolo, il composto non psicoattivo che si sta diffondendo in maniera esponenziale come integratore terapeutico. Le attuali stime degli analisti prevedono che il valore totale del settore potrebbe raggiungere i 23 miliardi di dollari entro il 2023.
In ogni caso, la canapa ha molti sostenitori che hanno a lungo considerato la pianta come un'alternativa al tessile, al combustibile o persino alla plastica. Considerando la canapa in un contesto più olistico, Collective Growth auspica un futuro finanziario migliore, rispetto a quello della Canopy Growth incentrato sul cannabinolo. L'ex responsabile finanziario di Canopy figura tra gli ex collaboratori che sono entrati a far parte della società Collective Growth.
In risposta a una domanda sui potenziali obiettivi di acquisizione, Linton ha dichiarato: "Non siamo in grado di dire cosa faremo con i soldi perché non lo sappiamo. Comunque, se li date a noi, disponiamo di un ottimo team di gestione e pensiamo di poter trovare degli obiettivi davvero eccezionali".
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