Bitcoin esplosivo, ma è tutto come sembra essere?

Mentre si avvicinano le festività natalizie, nonostante la neve e le temperature gelide ovunque, il fatidico inverno delle criptovalute del 2021–2022 sembra passato da secoli. Dopo aver perso quasi l'85% in meno di dodici mesi, dall'inizio del 2023 il Bitcoin non ha fatto altro che salire. Da un minimo locale di 16.439$ del 19 dicembre 2022, BTC ha ora guadagnato oltre il 160% per raggiungere i 43.326$ al momento della stesura di questo articolo (07/12/2023), sebbene il trading intraday abbia visto i prezzi toccare i 45.000$.

Tuttavia, sebbene questi siano certamente guadagni impressionanti per qualsiasi strumento, la criptovaluta madre è ancora ben al di sotto del suo massimo storico di 64.400$ registrato nel novembre 2021. La storia, quindi, suggerisce che questo rally abbia un potenziale molto superiore.

Tuttavia, alla luce di alcune recenti iniziative coordinate in modo sospetto sulla blockchain e dell'aumento dell'interesse da parte di investitori istituzionali e al dettaglio, molti si chiederanno quanto possa durare questa corsa al rialzo. In questo articolo, daremo un'occhiata più da vicino ad alcuni dei principali fattori in gioco in quest'ultima accelerazione al rialzo di BTC, in una fase in cui la maggior parte dei trader e degli investitori cerca di fare il punto della situazione in vista del nuovo anno.

Vicini all'approvazione di ETF spot

Forse quest'anno uno degli sviluppi più importanti e attesi nel mercato delle criptovalute ha riguardato le richieste di emissione di ETF spot sul Bitcoin da parte di più società di investimento. La saga dura ormai da diversi mesi e coinvolge grandi nomi come BlackRock, Fidelity e Ark Invest. Tuttavia, ora che il periodo massimo di differimento della SEC è agli sgoccioli, si fa imminente la decisione finale. Il mercato in larga maggioranza si aspetta che il regolatore statunitense approverà diverse richieste tutte in una volta, al fine di garantire che nessuna azienda abbia un vantaggio competitivo inopportuno. E mentre diversi analisti, tra cui Matt Schulz della società di mining CleanSpark, ritengono che l'impatto delle approvazioni degli ETF spot sia già scontato nel prezzo del Bitcoin, non c'è un accordo unanime in merito.

In effetti, nonostante gli afflussi istituzionali netti esistenti, una volta che i prodotti saranno disponibili le società di investimento saranno costrette ad acquistare enormi quantità di BTC aggiuntivi. Qualunque cosa accada, tuttavia, l'esistenza di un BTC spot cancellerà l'ennesima barriera contro le criptovalute per gli investitori più tradizionali, il che nel tempo non potrà che attirare nuovi acquirenti. Grazie alla natura non inflazionistica di Bitcoin, un'offerta limitata significa che, man mano che più acquirenti si fanno avanti per un numero sempre minore di monete disponibili, BTC non potrà far altro che aumentare di prezzo nel tempo, effetto che si intensificherà man mano che il mining diventerà ancora più difficile. 

Attenzione alle balene

Come sempre quando si parla di Bitcoin, le balene (investitori in possesso di oltre 1000 BTC) hanno avuto un potere significativo nell'influenzare il mercato. E anche se il mercato delle criptovalute, e del Bitcoin in particolare, è ora molto meno suscettibile a queste massicce oscillazioni in virtù dell'ampia adozione al dettaglio e istituzionale, il rischio rimane significativo.

A seguito di un'analisi dei segnali di liquidità dell'order book, gli indicatori materiali delle risorse di trading sospettano che l'attuale spinta rialzista possa far parte di un movimento coreografato dalle balene per spingere i prezzi in alto e poi vendere in un trend al rialzo con basso slittamento. La logica alla base di questa strategia sta nel fatto che maggiore è la liquidità al momento della vendita previsto, migliore sarà il prezzo medio che le balene otterranno durante l'ondata di vendite. Ora, ci sono 50 milioni di dollari accatastati a 38.500$ e ancora più liquidità nel bid che si ammassa attorno ai 41.500$, volumi che gli indicatori materiali non ritengono "organici".

Ma questo non significa necessariamente che dovremmo aspettarci un brusco crollo subito dopo la realizzazione dei profitti da parte delle balene. Dopotutto, sono ancora i principali detentori e un mercato ribassista non è nel loro interesse. L'idea di cumulare liquidità intorno a questi livelli strategici è, infatti, quella di attutire il colpo al momento delle forti vendite, anche se i trader dovrebbero aspettarsi alcune battute d'arresto, visto che i prezzi richiedono tempo per stabilizzarsi. Poiché molte balene sono anche miner, ci aspettiamo che tengano d'occhio l'imminente halving del 2024, che dovrebbe aumentare la difficoltà, ridurre i premi per blocco e sostenere i prezzi a causa della maggiore scarsità.

La parola che inizia per "B"

Come sa bene chiunque segua il mercato delle criptovalute da lungo tempo, durante i periodi di enormi guadagni del BTC, si aggira lo spettro persistente di un possibile imminente crollo. Sì, bolle e Bitcoin sono andati di pari passo da sempre, anche prima che la criptovaluta divenisse di dominio pubblico nel 2017. La prima risale al 2011, quando Gawker pubblicò un articolo su una valuta digitale non rintracciabile che poteva essere utilizzata per acquistare beni illeciti online. Ma questo quando il Bitcoin era ancora era uno strumento oscuro di cui nessuno aveva sentito parlare.

Poi è arrivata la prima grande bolla del BTC, nel corso della quale la criptovaluta madre ci ha scioccato tutti passando da meno di 1000$ nel gennaio 2017 a 20.000$ entro il dicembre dello stesso anno. Inutile dire che la caduta in disgrazia è stata epica e ha visto la moneta perdere ben l'80% in due anni di costante declino. La successiva corsa al rialzo nel 2020–2021 è stata altrettanto rapida, ma ha seguito un doppio modello grafico costituito dalla cresta di un'onda e il successivo tonfo, che ha visto la moneta perdere circa il 75% dal picco del novembre 2021.

Tuttavia, il mercato ribassista è stato molto più breve (solo sei mesi) e oltre la metà delle perdite è già stata riguadagnata. Ora che possiamo contare su un'adozione su larga scala anche da parte delle istituzioni, le oscillazioni del BTC e la paura di "andare a zero" sono molto più controllate, il che in futuro contribuirà a evitare bruschi crolli e un prolungato sentimento ribassista.

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