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Il 78% dei conti degli investitori retail perde denaro quando scambia CFD con questo fornitore.

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I bei tempi che furono

Tue, 09/20/2022 - 14:35

Per millenni, l'oro è stato apprezzato come riserva di valore. Veniva utilizzato per realizzare gioielli, ornamenti, lingotti e monete e, fino alla metà del XX secolo, molte delle più grandi economie del mondo lo utilizzavano per sostenere le proprie valute nazionali. Ma perché tenevamo in passato e teniamo tutt'ora in così grande considerazione questo metallo giallo? Oltre a essere malleabile e piacevole allo sguardo, gli usi pratici di oro e argento sono stati scoperti solo dopo la Rivoluzione Industriale. Tuttavia, popoli differenti di diverse culture hanno estratto, accumulato e sono persino andati guerra per appropriarsene.

Nessuno sa davvero esattamente perché l'oro e l'argento siano considerati così preziosi. Nonostante abbiano uno scarso valore intrinseco, sono riusciti a eguagliare l'inflazione nel corso di gran parte della storia dell'uomo, il che è già di per sé un'impresa considerevole. Questo li rende un'opzione credibile per chiunque cerchi di costruire un portafoglio di investimenti equilibrato, soprattutto in periodi di incertezza economica e di forte inflazione come quello in cui stiamo attraversando. Il problema sta nel ponderare l'investimento in maniera equilibrata nello specifico contesto finanziario e nel riconoscere un'inversione di tendenza nel tempo.

Un veloce tuffo nel passato

Per molti trader e investitori che oggi sono al culmine della propria carriera, il dolore della crisi finanziaria mondiale del 2007-08 (GFC) è ancora vivido come lo era allora. Abbiamo visto tutti come investimenti apparentemente sicuri siano stati spazzati via in un batter d'occhio, causando indicibili difficoltà economiche a innumerevoli persone. 

Tuttavia, c'è una classe di asset che invece è assolutamente esplosa in scia alla crisi globale: l'oro. Mentre i titoli e le obbligazioni andavano in fumo, il metallo giallo saliva da 500$ l'oncia all'inizio del 2007 a un picco di 1800$ alla fine del 2011. Incrementi costanti del 100% all'anno sono considerati insoliti, anche per titoli azionari in fortissima crescita, ma per le materie prime si tratta di una vera anomalia. Avendo visto l'andamento positivo di XAU/USD in questi ultimi tempi di crisi, la maggior parte degli investitori e persino alcuni trader sono convinti che le loro quote debbano aumentare durante gli eventi detti "cigno nero" e i periodi di iperinflazione.

Le condizioni economiche attuali sono uniche nella storia

La pandemia e la conseguente insicurezza finanziaria hanno provocato l'attuale crisi economica, che possiamo usare come riferimento per misurare l'andamento dei metalli preziosi; i risultati di tale analisi dimostrano l'importanza vitale di un contesto più ampio. L'oro ha iniziato il 2020 a circa 1550$, mentre l'argento ha iniziato lo stesso anno a soli 18$ l'oncia. Entrambi hanno fatto registrare forti guadagni (superiori al 30%) nella fase iniziale della pandemia, ma ora sono tornati ad attestarsi in rialzo di circa il 10% rispetto ai prezzi del gennaio 2020.

Data la completa novità della crisi dovuta al Coronavirus, questi aumenti subinflazionistici appaiono estremamente deboli. Quando guardiamo un po' più vicino, però, vediamo quanti fattori sono in gioco. In questa crisi, il mondo intero ha smesso di funzionare, il che ha comportato inevitabilmente una flessione della domanda industriale di questi metalli. In secondo luogo, tassi di interesse ultra-bassi e un attivo allentamento quantitativo da parte delle banche centrali hanno reso titoli azionari e criptovalute molto più attraenti per una nuova tipologia di investitori. Ora, con l'aumento dei tassi di interesse, altri “beni rifugio”, come i titoli del Tesoro degli Stati Uniti e il dollaro stesso, stanno attirando una quantità crescente di capitale, allontanandola dai metalli preziosi, oramai “fuori moda”.

Ritorno al futuro

Come abbiamo già menzionato, l'oro ha tradizionalmente dato ottimi risultati in tempi di forte inflazione e incertezza economica. Tuttavia, date le circostanze, nei due anni appena trascorsi i risultati sono stati tutt'altro che impressionanti. Anche se le cause sono molteplici, i tassi di interesse hanno certamente svolto un ruolo. Il clima ultra-accomodante che ha portato a questa crisi ha fatto sì che, mentre la Federal Reserve degli Stati Uniti ha iniziato ad aumentare drasticamente i tassi di interesse, il dollaro si è rapidamente rafforzato contro quasi tutte le principali controparti. Naturalmente, il dollaro statunitense è un bene rifugio in sé ed è molto più liquido dell'oro o dell'argento.

Molti investitori ritengono che sia meglio avere a disposizione USD per acquistare più asset quando i prezzi tornano a scendere, piuttosto che investire tutto in metalli preziosi, in particolare quando il greenback è sostanzialmente in vantaggio sull'inflazione per chiunque sia al di fuori degli Stati Uniti. Tuttavia, se l'inflazione dovesse rivelarsi molto meno transitoria di quanto non si credesse inizialmente, la domanda di oro potrebbe crescere in maniera costante. Numerosi esperti avevano previsto che gli ultimi dati sull'inflazione avrebbero mostrato un significativo calo della pressione sui prezzi. Tuttavia, ora che questo sogno è svanito per sempre, possiamo aspettarci di osservare presto un afflusso stabile di fondi nei mercati di oro e argento.

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Avviso di rischio: I CFD sono strumenti complessi e presentano un elevato rischio di perdere rapidamente denaro a causa della leva. Il 62,2% dei conti degli investitori retail perde denaro quando scambia CFD con questo fornitore. Si applicano piccoli spread. Controlla i nostri spread nella piattaforma. Disponibile per i clienti retail sulla piattaforma di trading Libertex. Si dovrebbe prendere in considerazione la propria capacità di comprendere lo strumento dei CFD e se ci si può assumere l'alto rischio di perdita che il trading di questi strumenti comporta.