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Il 74,91% dei conti degli investitori retail perde denaro quando scambia CFD con questo fornitore.

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Ne son passati sei, ne dovranno passare altri sei: la situazione dei mercati dopo i primi 6 mesi del 2023

Fri, 07/14/2023 - 07:40

Proprio quando il peggio sembrava alle spalle, con il superamento della pandemia e, finalmente, il torno a qualcosa che si avvicinava alla "vecchia normalità", siamo stati colti di sorpresa da una crisi economica ed energetica come non se ne vedevano dal 1970. L'inflazione ha subito un'impennata, i titoli azionari sono crollati e la paura è salita ai massimi storici. Dall'inizio del 2023, tuttavia, le cose hanno senza dubbio lentamente — quasi impercettibilmente — iniziato a migliorare in tutti i mercati.

I tre maggiori indici statunitensi (DJIA, S&P 500 e Nasdaq 100) sono in rialzo rispettivamente del 10%, 20% e 30% dal quarto trimestre 2022. Nel corso dello stesso periodo, l'Europa ha visto "la sua ammiraglia" STOXX Europe 600 guadagnare circa il 15%. Persino la Cina, che ha dovuto affrontare la combinazione di crisi immobiliare e incertezza geopolitica, ha iniziato a risorgere dopo più di un anno di stagnazione. Il Forex, invece, è stato insolitamente volatile, con il dollaro e l'euro che hanno scritto una pagina di storia. L'oro e l'argento, nel frattempo, sono rimasti invariati in maniera sorprendente, considerando il clima di paura e l'avversione al rischio che affliggono il mercato. Infine, le criptovalute sembrano aver superato la fase peggiore della tempesta e sono tornate a un certo grado di stabilità. 

A sei mesi dall'inizio dell'anno, possiamo esaminare più da vicino quali sono stati i fattori alla base di queste tendenze del mercato. 

Valutazione complessiva

Nel 2020 il mercato azionario globale ha avuto un andamento estremamente altalenante. È iniziato con un crollo imponente, ma prevedibile, una volta chiaro che l'economia mondiale sarebbe rimasta bloccata. Poi, abbiamo assistito a un periodo di crescita impressionante in quasi tutti i settori, tranne i viaggi in aereo, il tempo libero e l'ospitalità, anche se la tecnologia e l'energia verde sono stati di gran lunga i settori più performanti. A questo hanno fatto seguito nel 2022 una serie di piccoli crolli e un lungo, protratto mercato ribassista, quando divenne chiaro che la fine della pandemia non sarebbe stata la panacea che molti si aspettavano e molti dei maggiori rialzi del 2021 si rivelarono estremamente sopravvalutati.

Dopo un lungo andamento laterale, a partire dal quarto trimestre 2022 le azioni statunitensi ed europee sembrano essere entrate in un nuovo ciclo rialzista. Come abbiamo accennato in precedenza, negli ultimi sei/nove mesi gli indici occidentali sono saliti in media del 20 per cento. Si tratta di un fatto piuttosto insolito, data l'elevata inflazione e la relativa politica restrittiva della Federal Reserve. Tuttavia, i mercati azionari sono di solito un passo avanti e forse gli investitori esperti avevano anticipato un cambiamento di posizione da parte della Fed alla luce della sofferenza economica osservabile.

L'Oriente non è l'Oriente

La ripresa, però, non si limita all'Occidente. Dopo un periodo d'incertezza derivante sia da fattori interni, come la repressione sul settore tecnologico cinese, sia dalle questioni geopolitiche internazionali attorno a Taiwan e Hong Kong, anche le azioni cinesi sembrano entrare in una nuova fase di crescita. Ci ricorderemo sicuramente della famigerata sparizione di Jack Ma e della rottamazione dell'ultima ora dell'IPO del gruppo Ant.

Questi e altri esempi hanno improvvisamente spinto i titoli cinesi del settore tecnologico in una prolungata crisi. Tuttavia, a partire dal novembre 2022 i tre giganti cinesi Tencent, Alibaba e Baidu hanno in realtà guadagnato rispettivamente il 60%, 25% e 65% circa. Molto dipenderà ancora dalla politica della Federal Reserve e dall'esito delle crisi geopolitiche ed economiche in corso. Tuttavia, il recente ammorbidimento della politica monetaria della Fed e l'adozione del sistema dual counter da parte dell'HKSE sono entrambi fattori positivi per i titoli azionari di tutto il mondo, compresi quelli cinesi.

Forex sotto i riflettori… per una volta

Il tradizionale mercato di valute è spesso trascurato. Lo capiamo. Non è coinvolgente o in rapida evoluzione come le azioni o le criptovalute. Ma il forex è in realtà di gran lunga il mercato più grande di tutti, con volumi di scambi di oltre 40 miliardi di dollari al giorno. Quindi, quando impazzisce, la gente presta attenzione. 

Alla fine del 2022 si è verificato qualcosa di davvero insolito. È vero, per un breve lasso di tempo l'euro e il dollaro statunitense hanno raggiunto la parità, circostanza che non si vedeva da oltre vent'anni. Alla fine del gennaio 2023, tuttavia, già vedevamo un 1,10, perfettamente in media. Le ragioni di questa improvvisa ripresa sono meno chiare dei fattori alla base dello squilibrio iniziale su EUR/USD. Mentre la Fed ha effettivamente iniziato a smussare leggermente i riferimenti a misure restrittive, al contempo la BCE ha seriamente preso in considerazione di spingere i tassi di interesse sopra al 4 per cento nel tentativo di arrestare la crescente pressione sui prezzi.

Tuttavia, anche il dollaro ha problemi propri. Le recenti tensioni geopolitiche hanno dimostrato che i BRICS e altri paesi in via di sviluppo non hanno più paura di negoziare asset denominati in dollari nelle loro valute locali, e questo a lungo termine potrebbe portare a una perdita della forza del biglietto verde. Gli investitori faranno bene a tenere d'occhio i rendimenti dei titoli del Tesoro a 2 e 5 anni alla ricerca d'indizi sui movimenti a breve e medio termine.

Non dimenticare i metalli

Una classe di asset che qualcuno negli ultimi sei mesi ha definito debole è quella dei metalli preziosi. Da quando è iniziata la pandemia, gli appassionati e gli analisti dell'oro hanno invocato un "super-ciclo delle materie prime", in cui l'oro avrebbe dovuto superare quota $ 3000. Le cose, però, sono andate diversamente. Nonostante l'inflazione record, l'instabilità geopolitica e l'incertezza economica generale, l'oro è rimasto relativamente invariato per tutto il 2022 e per la prima metà del 2023. Infatti, fino al gennaio 2023 circa, il metallo giallo si aggirava attorno ai livelli di prezzo pre-pandemia. Da allora, tuttavia, l'oro è il rialzo di quasi il 20% e ha già violato l'importante livello di resistenza dei $ 2000 l'oncia troy. 

La verità, come al solito, è leggermente più complicata di quanto non appaia a prima vista. Uno dei motivi principali della debolezza percepita dell'oro nel 2022 è stata l'insolita forza del dollaro statunitense. In realtà, il valore dell'oro in euro era salito di oltre il 10 per cento, ma la corsa del biglietto verde aveva praticamente spazzato via i guadagni degli asset denominati in dollari. Ciò non significa che l'oro non appaia di per sé forte ora che il mercato valutario si è normalizzato.

Suggerimenti criptici

Qualsiasi discussione sul panorama del mercato attuale non sarebbe completa senza dare quantomeno uno sguardo agli asset digitali. Tutti ricorderemo sicuramente il vorticoso ciclo espansivo degli anni 2020-2021, seguito dall'altrettanto memorabile "inverno delle criptovalute" nel corso del quale abbiamo visto il Bitcoin perdere quasi il 70% dal massimo storico del novembre 2021, a 64.400$. Dopo essere scivolato fino a $ 16.529 l'ultimo giorno del 2022, i primi sei mesi del 2023 sono stati ampiamente positivi per la criptovaluta originale. Il suo prezzo attuale è $ 31.187, per un aumento di valore dell'85% da inizio anno. 

Anche Ethereum fa registrare un solido +55% da gennaio, come molte altre importanti altcoin. Ciò sembra suggerire che il mercato degli asset digitali si sia lasciato davvero alle spalle la fase peggiore del precedente ciclo ribassista. 

Oltre a questo, è in arrivo nuova capacità di mining online, in una fase in cui il prezzo di estrazione si attesta a un più ragionevole 17.000$ per BTC. Anche le istituzioni sembrano prevedere un mercato rialzista nel 2023, con afflussi di capitale settimanali da fondi di investimento garantiti da asset digitali che la settimana scorsa hanno raggiunto i 199 milioni di dollari. Un altro fattore positivo per gli investimenti istituzionali e al dettaglio è stata la richiesta depositata il 15 giugno da parte di BlackRock, la più grande società di gestione patrimoniale del mondo, per la quotazione di un ETF sul Bitcoin spot. Molto resta da vedere in questo spazio ancora volatile, ma quello delle criptovalute è sicuramente un settore molto più invitante di quanto non fosse lo scorso anno in questo periodo.

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