Gli ultimi 18 mesi sono stati per il Bitcoin un periodo di crescita insolitamente stabile e ininterrotta. Dal minimo del dicembre 2022 a 16.529 $, BTC ha intrapreso una graduale salita che ha visto il suo valore quadruplicarsi per raggiungere il suo livello attuale a 66.459 $. Naturalmente, in questo periodo ha attraversato fasi di stallo e correzioni, ma per la prima volta nella sua storia, la criptovaluta originale è riuscita a registrare guadagni significativi nel tempo senza una dinamica che faccia chiaramente pensare alla formazione di una bolla. Le ragioni dietro la riduzione della volatilità del BTC sono molteplici, ma negli ultimi anni i fattori principali sono stati l'aumento degli investimenti istituzionali e l'attuazione di un quadro normativo più sostenibile in molte grandi regioni economiche.
Gran parte della crescita recente, tuttavia, è stata attribuita alla combinazione dell'approvazione generale di ETF spot su Bitcoin, che attira afflussi da mercati precedentemente non sfruttati, e l'attesa del successivo importante halving, fenomeno che si verifica una volta ogni quattro anni circa e prevede la riduzione del 50% del compenso per l'estrazione di un blocco. Ma ora che il più importante evento sul calendario delle criptovalute per il 2024 è finalmente alle nostre spalle, quali sono le probabili implicazioni sia per Bitcoin che per il mercato degli asset digitali nel complesso?
Siamo a metà strada
A un certo punto, tra il 19 aprile e il 20 aprile, il blocco numero 840.000 è stato finalmente aggiunto alla blockchain di Bitcoin, e così il tanto atteso quarto halving del Bitcoin è stato eseguito. Anche se la risposta immediata è stata piuttosto debole (solo +3,75% di guadagni negli ultimi cinque giorni), questo è in gran parte dovuto al fatto che l'evento era stato scontato nel corso delle settimane e dei mesi che hanno preceduto l'halving. In realtà, è un segnale positivo non aver assistito a una leggera correzione quando le balene hanno realizzato i profitti, probabilmente considerevoli, alla notizia. In effetti, negli ultimi sei mesi il Bitcoin è già salito del 95,83% e ci saremmo sicuramente aspettati un leggero calo man mano che l'attesa raggiungeva il suo culmine.
Se alla fine dovesse verificarsi una correzione a breve termine, i dati storici del 2012, 2017 e 2020 suggeriscono che nei prossimi sei mesi l'halving avrà un effetto positivo netto sul prezzo della BTC. L'aumento della difficoltà nel mining e la riduzione dell'offerta riconducibili all'halving dovrebbero contribuire a ridurre ulteriormente la volatilità. Ciò dovrebbe avere l'effetto di favorire un'adozione istituzionale ancora più ampia, notevolmente facilitata dall'avvento degli ETF spot su Bitcoin di quest'anno. Nel 2023 abbiamo già visto più di 1 miliardo di dollari in afflussi istituzionali e, con questo nuovo veicolo d'investimento e un profilo di rischio complessivo inferiore per il BTC, nel 2024 questa cifra potrebbe essere facilmente superata. In questo contesto, la famosa previsione di Cathie Wood di 1 milione di dollari per bitcoin potrebbe rivelarsi fondata.
Sciopero dei miner
Un importante effetto collaterale dell'aumento della difficoltà è il potenziale impatto sui miner. Molti sono già stati piuttosto sotto stress sotto il profilo finanziario a causa dei prezzi elevati dell'energia e di una legislazione ambientale più severa. Ora, la quantità di energia necessaria per guadagnare un Bitcoin è essenzialmente raddoppiata. Una preoccupazione è che potremmo vedere uno scenario simile a quello osservato nell'estate del 2022, quando molti miner hanno semplicemente "appeso gli strumenti al chiodo" perché non riuscivano più a guadagnare. Anche se in teoria ciò dovrebbe sostenere i prezzi a causa della riduzione dell'offerta, la velocità di transazione molto inferiore che ne deriva comporterà probabilmente una riduzione significativa delle transazioni complessive.
Un'altra potenziale minaccia di un calo di profitti potrebbe verificarsi qualora le società di mining inizino a vendere le loro riserve di BTC per finanziare le operazioni, gonfiando così i deflussi. Certo, dato che il Bitcoin è ora ai massimi di tutti i tempi ci si aspetta comunque qualche presa di profitto. Tuttavia, ciò dovrebbe probabilmente normalizzarsi nel tempo (escludendo un'escalation in Medio Oriente che porti a un aumento ulteriore dei prezzi dell'energia). Poi, l'aspettativa è che nuovi ASIC più potenti colmeranno il divario tecnologico e permetteranno ai miner sopravvissuti di tornare a percepire profitti.
L'unico possibile bastone fra le ruote per il Bitcoin potrebbe infatti rivelarsi la Federal Reserve. Dopo mesi di retorica accomodante, quest'anno i mercati avevano praticamente accettato tagli multipli ai tassi. Tuttavia, con l'attuale pressione sul dollaro, la banca centrale potrebbe essere costretta a mantenere i tassi elevati per un certo periodo, riducendo l'interesse nei confronti di asset a rischio elevato come il Bitcoin.
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