L'oro ha perso il suo splendore?

Sono ormai anni che si parla di un superciclo delle materie prime, eppure gli hard asset continuano a deludere. Con la pandemia prima e l'iperinflazione post-COVID dopo, molti si aspettavano ragionevolmente un'esplosione dei beni rifugio, di cui l'oro è forse la quintessenza. Purtroppo per gli appassionati di oro, non sembrava mai arrivare. Dopo il guadagno iniziale del 25% nella prima metà del 2020, il metallo giallo è rimasto decisamente piatto e, con un'inflazione a due cifre per gran parte dello scorso anno, ciò rappresenta in realtà un calo in termini reali. Escludendo oscillazioni e correzioni naturali, da settembre 2020 l'oro è rimasto stabile intorno al suo prezzo attuale di 1.976 dollari. E ora, mentre la situazione geopolitica globale diventa sempre più tesa mese dopo mese, gli investitori in metalli preziosi si chiedono cosa ci vorrà per vedere finalmente alcuni movimenti considerevoli al rialzo per l'oro e l'argento.

L'attuale calma illogica dei metalli preziosi è un ulteriore promemoria del fatto che i vecchi modelli e le vecchie teorie non sempre sono veri nel mondo MMT di oggi. La più grande potenza economica del mondo, gli Stati Uniti, è piena di contraddizioni e un modello più certo non sembra ancora essere disponibile. Nonostante la saggezza convenzionale suggerisca che i beni rifugio dovrebbero essere in forte espansione, i metalli continuano a scivolare al ribasso, con l'oro che ha perso un altro 0,7% il 7 novembre. Quindi, quali sono le cause del declino apparentemente inarrestabile dell'oro e dell'argento, e cosa possiamo aspettarci nei prossimi mesi e anni mentre la comunità globale si trova ad affrontare sempre più instabilità e incertezza?

La forza del dollaro oscura lo splendore dell'oro

Essendo un asset denominato dal dollaro, non c'è modo che l'oro possa sfuggire all'influenza della valuta nazionale statunitense. Supponendo che tutti gli altri fattori rimangano uguali, se il dollaro perde valore, allora l'oro deve assiomaticamente aumentare di valore. Vale la pena ricordare lo storico raggiungimento della parità EUR/USD da settembre a novembre 2022 e come ciò abbia lasciato i prezzi dell'oro artificialmente stagnanti.

In realtà, quello che era successo era che i guadagni reali dell'oro si erano semplicemente mossi di pari passo con quelli del biglietto verde ed erano quindi invisibili a un occhio inesperto. Ora, il dollaro alla fine è tornato al più familiare 1,12 questo giugno, per poi atterrare di nuovo a 1,05. Ora che abbiamo assistito a un movimento più incoraggiante al rialzo per l'EUR/USD nel corso di ottobre, il metallo giallo è riuscito a guadagnare più del 6% in ottobre, superando in prestazioni l'euro-oro di oltre un intero punto percentuale. E sebbene dall’inizio di novembre sia diminuito dello 0,75%, si tratta di meno della metà del calo osservato nel prezzo dell'oncia troy in euro (-1,9%). L'argento ha gestito circa il 75% dei guadagni netti della sua controparte più preziosa, registrando un rialzo del 3,26% negli ultimi 30 giorni. Con un mercato del lavoro forte e un'inflazione quasi sotto controllo, tuttavia, sarebbe saggio aspettarsi che la forza del dollaro cresca, data la politica monetaria più accomodante della BCE rispetto alla Fed. Ciò potrebbe quindi avere un impatto negativo sui prezzi dei metalli preziosi denominati in dollari.

Mancanza di interesse

Anche il prossimo fattore importante che influenza i prezzi dei metalli preziosi è legato alla politica della banca centrale: l'aumento dei tassi di interesse. Come abbiamo già accennato, la Fed è stata molto più aggressiva nel suo ciclo di rialzo dei tassi, e questo ha finalmente pagato i dividendi sotto forma di un ritorno al tasso di inflazione semi-normale del 3,7% questo mese. Non è ancora al tasso obiettivo del 2%, ma il governatore della Fed Lisa Cook ritiene che l'attuale tasso di interesse della banca centrale del 5,25-5,50% sia adeguato per portare la pressione sui prezzi al livello desiderato.

Il problema che l'oro e l'argento hanno è che sono asset che non fruttano. Ciò significa che i loro detentori non ricevono alcun interesse per il loro possesso. D'altro canto, i titoli societari e anche quelli del Tesoro pagano ai loro possessori un rendimento in aggiunta al principio, e questi aumentano con l'aumento dei tassi di interesse della banca centrale. I titoli del Tesoro USA a 2 anni pagano ora un buon 4,934%, e molte obbligazioni societarie AA/AAA stanno pagando ben oltre il 5%. In effetti, al momento anche i conti di risparmio ad alto rendimento standard offrono interessi del 4,5-5,5%.

Questa facile disponibilità di opzioni di investimento altamente liquide e al di sopra dell'inflazione renderà molto difficile per l'oro rimanere attraente per il suo mercato target di investitori avversi al rischio che cercano rendimenti stabili e protezione contro l'inflazione. Per questo motivo, gli appassionati dell'oro potrebbero rimanere delusi nei prossimi mesi, salvo un drastico cambiamento nella situazione macroeconomica mondiale.

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